Le campane segnano l’Ave Maria delle 20, dopo la recita della preghiera mariana per eccellenza suonano a festa nel cielo ormai libero da minacce di pioggia; tra il suono delle chitarre e quello delle campane un Rosario di 9 metri si alza sul cielo di Santo Stefano a Rende: è uno dei segni che Don Mario Ciardullo ha voluto per concludere questo mese di maggio 2023.
Si tratta di un Rosario fatto con 60 palloncini colorati di bianco e azzurro: il Rosario, “la catena dolce che ci rannoda a Dio”, sui tetti, non è solo un segno o un gesto di semplice richiesta d’aiuto, ma è soprattutto un invito a unirsi nel Signore, ognuno è importante per l’altro e solo insieme, si progredisce nella vita spirituale, restando vicini.
Si è conclusa ieri sera con la recita del S. Rosario e la celebrazione Eucaristica sul Piazzale della Divina Misericordia, adiacente alla chiesa di Gesù Misericordioso, in Santo Stefano di Rende, la Peregrinatio Mariae voluta dal Parroco di Maria SS. della Consolazione, Don Mario Ciardullo.
Maria che visita ognuno di noi, e non è un caso che la liturgia celebra la festa della visitazione della Beata Vergine Maria a sua cugina Elisabetta. Ce lo ricorda il celebrante nella sua omelia dove sottolinea la bellezza di festeggiare un incontro, una visita, Maria ed Elisabetta appunto che si incontrano: “Maria ha appena ricevuto l’annuncio da parte dell’angelo. Presto diverrà madre di Dio. L’incontro con l’angelo scuote il cuore di Maria. Dapprima lo turba, in seguito allarga gli spazi di quel cuore puro e immacolato. Immaginiamo lo stato d’animo della nostra celeste madre: impaziente per così grande gioia, umanamente ansiosa per così grande responsabilità. “Come può Maria trattenere quella gioia? La gioia del divenire Madre del Messia? Come può l’amore restare imprigionato tra gli angoli del suo cuore? Lei sente che deve condividere questo momento con chi ha atteso per anni un figlio, con chi è disperato, con chi vive nella solitudine e nello sconforto come Elisabetta” chiede Don Mario che continua: “possiamo domandarci come nella mia vita vivo questo? Come Maria riesco a cogliere nel mio personale incontro con il Signore Gesù quella gioia che mi fa “impazzire” fino a condividerla con chi abita accanto a me?”
Stimola la riflessione, Don Mario, poi dà la sua risposta: “Se non proviamo questa gioia è perché forse abbiamo ancora bisogno di risorgere dal nostro peccato, da ciò che costantemente ci butta giù. Abbiamo bisogno di un atteggiamento attivo, propositivo, reattivo e risoluto di fronte al male e di fronte alla tentazione dello scoraggiamento” ma bisogna rinnovare “il nostro cuore, la nostra fiducia e la nostra speranza, senza le quali il Signore non può agire, perché senza fiducia e senza speranza è come se noi alzassimo un muro che gli impedisce di passare.”
Il parroco indica Maria come stella luminosa da seguire per progredire nella vita spirituale e per quanto riguarda la Peregrinatio Mariae, che da tempi immemori non veniva fatta nella Parrocchia di Arcavacata ha detto: “in questi 31 giorni abbiamo imparato a camminare insieme, a pregare insieme, a conoscere il nostro territorio, a conoscere nuove famiglie. Maria: questo volto, queste mani, questi occhi ci hanno accompagnati, sostenuti, incoraggiati. Quante lacrime e preghiere e suppliche questa benedetta statua ha raccolto in questo mese. Lacrime di gioia per il suo essere in mezzo a noi. Lacrime di paura, di sofferenza, per malattie, problemi familiari, figli in pericolo, genitori lontani dal senso della famiglia. Lei le ha raccolte per presentarle a Gesù. Non disperiamo!!! Ed ora Mamma nostra? Come faremo senza di te? Senza questo impegno quotidiano, senza la potenza del tuo manto benedetto. Anche noi sentiamo, come Te, la gioia di dover condividere l’incontro con il nostro Gesù. Aiutaci a diventare veri discepoli, aiutaci ad essere cristiani autentici, senza paura, senza vergogna, senza falsità, senza secondi fini. Aiutaci ad essere come Gesù ci vuole. Aiutaci a fare sempre la sua Volontà.”
Al termine dell’omelia Don Mario con un atto solenne di affidamento ha raccomandato alla Vergine Maria la comunità parrocchiale, “tutti coloro che soffrono e tutti coloro che sono lontani dal tuo figlio benedetto. Posa ancora il tuo sguardo materno su di noi. Per sempre” ha concluso.
Infine tutte le famiglie che hanno “ospitato” la statua della Vergine e tutti gli operatori parrocchiali coinvolti in questo mese per la buona riuscita degli appuntamenti giornalieri, hanno ricevuto in dono una corona del S. Rosario benedetta da Papa Francesco. I fuochi pirotecnici al termine della serata esprimono poi la gioia corale dei fedeli per ciò che si è celebrato.
Un grazie di cuore a Don Mario Ciardullo, per il suo entusiasmo, per la gioia contagiosa con cui ha preso per mano la comunità a cui ha permesso di scorgere, attraverso l’andare di Maria per le sue strade polverose, la presenza sacramentale di Dio sotto il filo dei giorni, negli accadimenti del tempo ( quasi sempre piovoso),nel volgere delle stagioni umane, nei tramonti dei sogni, nelle speranze di giovani e anziani; per aver ricordato ad ognuno che anche quaggiù quando siamo allo sbando, o fermi sul ciglio della strada, Maria passa a ricordarci che c’è sempre un pezzetto di cielo azzurro dietro le nuvole del nostro tempo.
Luisa Loredana Vercillo