Il comune di Cassano allo Jonio e le sue bellezze archeologiche, artistiche e naturalistiche sul mensile “La Freccia” di Trenitalia

La Freccia è il magazine di bordo edito da Ferrovie dello Stato Italiane che Trenitalia offre in omaggio ai propri clienti da oltre 10 anni. Oltre che sulle Frecce, il magazine è distribuito in tutti i FrecciaLounge e FrecciaClub delle stazioni ed è consultabile da pc o smartphone sul sito FSNews.it o direttamente sul Portale FRECCE Trenitalia.

“Un risultato importante – ha commentato il sindaco Papasso che ha espresso soddisfazione per l’importante risultato raggiunto – visto che – come viene spiegato su alcuni siti di settore – i magazine, presenti su tutti i Treni ad Alta Velocità con oltre 500 mila copie e 8 milioni di contatti mensili, permettono una visibilità unica, che può godere di un livello di attenzione più alto rispetto ad altri mezzi di divulgazione in quanto il viaggiatore, in media, trascorre più di 90 minuti comodamente seduto al proprio posto, sviluppando una particolare predisposizione alla lettura”.

Nel racconto sono tanti i riferimenti a tutta la storia dell’antica Sibari e delle nostre bellezze archeologiche, la storia della Basilica minore – dedicata alla Natività della Beata Vergine – di origine bizantina e dall’aspetto barocco. La collezione di presepi conservata nella chiesa (definita “una meraviglia” dal giornalista Giuliano Compagna). Compagna rimane impressionato da Cassano che “colpisce per la varietà della sua bellezza: dalle grotte di Sant’Angelo di origine preistorica (chiuse fino al prossimo autunno per interventi di manutenzione straordinaria) alle terme del VII secolo, al Teatro comunale dove è ricordato con una targa Harry Warren, al secolo Salvatore Guaragna, newyorkese di origine sibarita, con padre e madre nativi di Civita, compositore che ha ottenuto 11 candidature all’Oscar e tre vittorie tra il 1935 e il 1946”.

“Al calare del sole – continua il racconto preceduto da diversi passi sull’Antica Sibari e le aree archeologiche – da quei primi rilievi collinari, contemplo la piana di Sibari fino alla sua costa, e sopra di me le nuvole sono basse, si muovono e mutano colore. La sera ci tengo a incontrare il sindaco, Gianni Papasso, uomo coraggioso e libero che amministra un territorio ricco e complesso. Il suo intento è annullare ogni distinzione, e con ciò ogni barriera, tra i saperi e i mestieri di quelle terre: l’intellettuale, l’artista, l’artigiano e il contadino devono potersi riconoscere ugualmente in un’identità sibaritica. Unire le energie e l’azione con le forze della storia e del pensiero significa seguire un destino che accomuna queste genti, le loro generazioni e i loro futuri figli”.

«Chi, se potesse, non vorrebbe vivere tanto a lungo da vedere cosa verrà alla luce a Sibari?», diceva lo scrittore inglese Norman Douglas. Perché un reperto immaginato è anche il simbolo di un’attesa comune, che vale per tutti, anche per il viaggiatore che giunge qui, nel cuore della Magna Grecia.

In chiusura il sindaco ha ringraziato Compagna, Ferrovie dello Stato, la divisione delle Frecce e quanti si sono spesi per questo importante risultato.

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